Sicuramente, la maggior parte delle persone in Italia associa il 31 ottobre unicamente ad una festività in cui streghe, fantasmi, “dolcetti o scherzetti” rallegrano bambini e commercianti.
Tuttavia, tale data è associabile anche ad un evento storico che diede il via ad una rivoluzione teologica e culturale all’interno della Chiesa di Gesù Cristo: l’affissione delle 95 tesi da parte di Martin Lutero sulla porta della chiesa di Wittenberg.
Tale gesto, fatto con lo scopo di contrastare la vendita delle indulgenze come mezzo per ottenere il perdono divino, innescò una reazione a catena di eventi che suscitarono la “riscoperta” di verità dottrinali presenti nella Parola di Dio e per molto tempo dimenticate. Tali verità, considerate il cuore pulsante della Riforma Protestante del XVI° secolo, sono racchiuse nei “cinque sola” e costituiscono la parte integrante e non negoziabile dell’identità della nostra chiesa evangelica. I “cinque sola” della Riforma hanno la finalità di indicare la sufficienza di ciascun aspetto della verità rivelata da Dio nella Bibbia e l’inopportunità di eventuali aggiunte che sminuirebbero il valore e l’efficacia della verità stessa.
“Sola Scriptura”: solo la Bibbia ha autorità normativa per la fede e per l’etica, in quanto è il prodotto dell’influenza soprannaturale dello Spirito Santo sugli autori umani, i quali hanno scritto esattamente quanto Dio si era proposto di rivelare all’uomo. Qualsiasi altra autorità (pastori, concili, sinodi o gerarchie) non è da ritenersi vincolante.
“Solus Christus”: Cristo è l’unico mediatore tra Dio e l’umanità, essendo lui stesso vero Dio e vero uomo, e l’unico riconciliatore in virtù della sua opera espiatoria sulla croce. Ritenendo la sua mediazione sufficiente, consideriamo superflue tutte le altre (qualsiasi tipo di clero, sacramenti o la mediazione di Maria e dei “santi”).
“Sola gratia”: la grazia salvifica in Cristo è incondizionata e ne costituisce l’unica causa efficiente, in quanto la condizione spirituale peccaminosa dell’essere umano ci rende inadatti alla collaborazione con Dio per la nostra redenzione. Pertanto, veniamo salvati per i meriti di Cristo e non in virtù delle nostre opere meritorie od espiatorie.
“Sola fide”: solo la fede (fiducia) nella persona e nell’opera di Cristo, ossia nella sua morte sostitutiva e nella sua resurrezione, è il mezzo per ottenere la salvezza gratuita che Dio ci offre. Ciò non comporta un atteggiamento passivo, perché compiere opere religiose, etiche e morali sarà l’indispensabile manifestazione della relazione d’amore instaurata con Dio.
“Soli Deo gloria”: la Bibbia insegna che il significato dell’esistenza di ogni creatura è riconciliarsi con il proprio Creatore e dargli, con la propria vita, gloria ossia “peso, importanza”. Ciò comporta che Dio debba essere al centro della quotidianità di ogni cristiano, ossia dei propri interessi, scopi, valori ed opere.
Quello che ci ha spinto, come chiesa evangelica in Abbiategrasso, a scrivere queste poche righe è un sentimento di responsabilità verso la nostra città, i nostri concittadini e soprattutto verso Dio, che ci chiama a vivere una fede non nascosta od intimistica, ma che si confronta con la realtà che ci circonda. Ci auguriamo pertanto che quanto sopra, non proclamato con un senso di arroganza o superiorità ma nella consapevolezza della propria fragilità e della potenza della grazia di Dio, possa stimolare la vostra riflessione.
Patrick Galasso