Ecclesiaste 7: 11-14 La saggezza è buona quanto un'eredità, e anche di più, per quelli che vedono il sole. 12 Infatti la saggezza offre un riparo, come l'offre il denaro; ma l'eccellenza della scienza sta in questo, che la saggezza fa vivere quelli che la possiedono. 13 Considera l'opera di Dio; chi potrà raddrizzare ciò che egli ha reso curvo? 14 Nel giorno della prosperità godi del bene, e nel giorno dell'avversità rifletti. Dio ha fatto l'uno come l'altro, affinché l'uomo non scopra nulla di ciò che sarà dopo di lui.

Dopo un lungo tempo passato obbligatoriamente in casa finalmente è arrivato il momento di riassaporare una boccata di ossigeno. Si è osservato comunque che per alcune persone il ritorno ad una maggiore apertura può causare un disturbo chiamato “sindrome della capanna” che consiste nella paura di riaffrontare i rapporti e il pensare la propria casa come una specie di sicuro bunker anti atomico, tutto questo ci dimostra quanto siamo fragili e facilmente impressionabili, si preferisce un tipo di vita “asfittica” ma ritenuta “sicura” piuttosto ad una forse più “ossigenata” ma ritenuta piena di pericoli e di sfide. Al di là di come abbiamo vissuto e viviamo il periodo attuale la nostra vita può essere, soffocata, con il “fiato corto” oppure ossigenata e di” lungo respiro”.

Vr. 11-12 necessità della saggezza per riflettere sul senso della vita, cos’è la saggezza?

La persona saggia è quella che sa “saggiare/pesare” gli avvenimenti, sa riflettere, per vivere la totalità dell’esistenza è importante saper essere obbiettivi il più possibile nella valutazione di noi stessi e sul “tipo” di vita che conduciamo.

Vr. 14 in questo verso è riassunto tutto lo svolgimento della nostra vita; noi, le nostre situazioni, le nostre reazioni e Dio.
- le situazioni: prosperità e avversità, tutti e due questi aspetti possono sopraggiungere inaspettati, l’incontro di un amico e una bella chiacchierata o una malattia improvvisa.
- le reazioni: mentre la nostra reazione ad una situazione positiva è il godimento cioè il gioire, davanti ad una situazione negativa siamo chiamati, se vogliamo essere saggi, a riflettere cioè “rispecchiarci” e cercare di capire non tanto il perché della situazione ma cosa vuole dirmi la provvidenza divina (Dio che agisce) in questa situazione.

Il problema che abbiamo nel gestire le situazioni della vita è che la percezione e la risposta “saggia” nel vivere le circostanze in noi esseri umani è falsata dalla distorsione del peccato; come per il Covid-19 dobbiamo conviverci, capirne i sintomi sapendo che il vaccino per il peccato sarà disponibile solo nell’eterna presenza di Dio e che per ora dobbiamo accontentarci del medicinale di contenimento che è l’opera di santificazione dello Spirito Santo nelle nostre vite.
La prospettiva per capire meglio e vivere al meglio le circostanze della vita quindi non è la mera saggezza umana disturbata dal peccato ma una prospettiva divina non però solo la visione di un dio, quale riflesso dei nostri bisogni, ma nella visione biblica del Dio sovrano “Dio ha fatto l'uno come l'altro, affinché l'uomo non scopra nulla di ciò che sarà dopo di lui.” una prospettiva di ampio respiro che va oltre le mie circostanze e che le colloca all’interno del piano universale (di ampio respiro) del “Dio sovrano”.

Abbiamo bisogno che lo Spirito Santo ricordi a noi stessi il fatto che la presente situazione dolorosa e umanamente incomprensibile è permessa dal Dio rivelato che ci chiama a riflettere perché se è vero che le circostanze sono un richiamo al ravvedimento per gli increduli è altrettanto vero che sono un richiamo per noi alla santificazione.
Facciamo nostra la riflessione del salmista: “poiché in te è la fonte della vita (una vita ad ampio respiro) e per la tua luce (rivelazione) noi vediamo la luce” - Salmo36:9.

Angelo Gianoli