Non è sempre facile trovare nuovi stimoli o spunti concreti per poter adorare sinceramente il Signore. Quando ci troviamo in tali situazioni il libro dei Salmi, possedendone molti che hanno tale finalità, sarà sicuramente in grado di fornircene. Il numero 8 è particolarmente indicato a questo scopo, in quanto sia l’inizio che la sua conclusione evidenziano chiaramente che quella fu l’intenzione per cui fu scritto.
Salmo 8:1-9: Al direttore del coro. Sulla ghittea. Salmo di Davide. O ETERNO, Signore nostro, quant'è magnifico il tuo nome in tutta la terra! Tu hai posto la tua maestà nei cieli. Dalla bocca dei bambini e dei lattanti hai tratto una forza, a causa dei tuoi nemici, per ridurre al silenzio l'avversario e il vendicatore. Quand'io considero i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai disposte, che cos'è l'uomo perché tu lo ricordi? Il figlio dell'uomo perché te ne prenda cura? Eppure tu l'hai fatto solo di poco inferiore a Dio, e l'hai coronato di gloria e d'onore. Tu lo hai fatto dominare sulle opere delle tue mani, hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi: pecore e buoi tutti quanti e anche le bestie selvatiche della campagna; gli uccelli del cielo e i pesci del mare, tutto quel che percorre i sentieri dei mari. O ETERNO, Signore nostro, quant'è magnifico il tuo nome in tutta la terra!
La ghittea era uno strumento a corda, simile ad un’arpa molto piccola e maneggevole. Mediante tale strumento, il re Davide si appresta ad esaltare il suo Dio. Inizia affermando che il Suo Nome è magnifico. Il nome di Dio nella nostra traduzione è ETERNO, in ebraico è YHWH ossia “Io Sono”. Tale nome significa “il Vivente, Colui che è e che sarà, che ha vita in sé stesso e che ha piena coscienza di sé”. Il nome, nella mentalità ebraica, racchiudeva in sé tutti gli attributi della persona, rappresentava perciò le caratteristiche della sua personalità ossia la sua stessa essenza. Essendo tale il Suo nome, ne consegue che ogni singolo aspetto di Dio sia magnifico e che, allo stesso tempo, Dio sia magnifico nella totalità dei Suoi caratteri. Continua poi mettendo in contrasto la genuina adorazione dei piccoli bambini, caratterizzata dalla semplicità della loro fede, con l’arroganza di empi e peccatori. Questi ultimi con i propri ragionamenti tentano di offuscare la gloria del Creatore e con le loro scelte di vita non fanno che oltraggiarlo. La loro incredulità non gli permette di realizzare che la grandezza del creato non è che una pallida illustrazione dell’immensità di Colui che li giudicherà. Tuttavia tale arroganza viene ridicolizzata non solo dalla semplicità degli infanti, ma anche da cuori di adulti che riflettono senza pregiudizio su tutto ciò che li circonda. Infatti, l’universo ha sempre un messaggio da comunicare a coloro che si apprestano ad ascoltarlo, perché osservare e contemplare i cieli che ci sovrastano ci permetterà sempre di comprendere 2 cose: la grandezza di Chi li ha fatti e la piccolezza della nostra natura. Eppure, nonostante davanti alla vastità del cosmo l’uomo appaia come nulla, essendo stato creato ad immagine e somiglianza di Dio ha implicitamente ricevuto il privilegio di gestire, con autorità e rispetto, ogni altra cosa da Lui formata.
Quali sentimenti suscita in te osservare il creato? Ti è mai capitato, davanti ad una serata stellata, di realizzare la tua piccolezza e la grandezza divina? Penso di sì. Tuttavia, tale spettacolo avrà raggiunto la propria finalità unicamente se ti avrà spinto a riflettere sui tuoi bisogni più profondi ed a lodare il Signore per aver voluto inserire anche te all’interno di tutta l’opera Sua. Ciò che conta davvero non è unicamente provare questi piacevoli sentimenti, ma farsi condizionare da tale consapevolezza nelle scelte quotidiane.
Patrick Galasso
