YHWH, il grande “Io sono”, vive nell’eterno presente. Lui è completamente al di fuori della sfera spazio temporale da Lui stesso concepita. Al contrario, noi tutti siamo stati creati con la consapevolezza del tempo che passa e con la possibilità di distinguere il nostro “ieri” da “oggi”. Inoltre, essendo la vita stessa un dono del Signore, dovremmo rallegrarcene in ogni suo giorno, soprattutto nel primo della settimana. Ciò nonostante, occorre ammettere quanto non sia affatto semplice coltivare il giusto atteggiamento che dovrebbe caratterizzare il cuore di ogni cristiano la domenica mattina. Siamo spesso poco consapevoli del privilegio che abbiamo rispetto alla possibilità di offrire il nostro culto al Dio vivente. A tal proposito, il libro dei Salmi è in grado di fornire un valido supporto.

Salmo 118:1, 14-15 Celebrate il SIGNORE, perché egli è buono, perché la sua bontà dura in eterno. 14 Il SIGNORE è la mia forza e il mio cantico, egli è stato la mia salvezza. 15 Un grido d'esultanza e di vittoria risuona nelle tende dei giusti: «La destra del SIGNORE fa prodigi.

Secondo un famoso dizionario della lingua italiana, celebrare significa “onorare con lodi, esaltare. Festeggiare solennemente, astenendosi dal lavoro e prendendo parte alle funzioni religiose”. Le motivazioni per farlo, mediante canti di gioia, sono da riscontrare nella bontà divina che continuamente viene riversata con fedeltà verso chi lo teme. Essa si manifesta mediante una protezione spirituale e fisica costante.

Salmo 118:21-24Ti celebrerò perché mi hai risposto e sei stato la mia salvezza. 22 La pietra che i costruttori avevano disprezzata è divenuta la pietra angolare. 23 Questa è opera del SIGNORE, è cosa meravigliosa agli occhi nostri. 24 Questo è il giorno che il SIGNORE ci ha preparato; festeggiamo e rallegriamoci in esso.

Il salmista continua poi ad onorare il Signore per la salvezza ricevuta. La stessa viene collegata ad una Pietra rigettata dai costruttori. La pietra angolare veniva usata per gli edifici pubblici e le mura cittadine ed aveva 2 finalità. Su di essa veniva calato un piombino in modo che tutte le altre pietre, successivamente collocate sopra di essa, potessero conformarsi alla prima. Serviva inoltre per sorreggere il peso di tutto l’edificio. Nel Nuovo Testamento, sia Gesù che l’apostolo Pietro identificheranno tale pietra con il Messia (Cristo stesso), rigettata da Israele ma divenuta colonna portante della Chiesa. Le conseguenze della salvezza ricevuta ad opera della “pietra rigettata” sono la gioia ed il festeggiamento nel “giorno” preparato dal Signore stesso per Israele, il giorno della salvezza. Tuttavia possiamo estendere il concetto legato al giorno e renderlo più pratico. La domenica è il giorno in cui la chiesa non svolge unicamente un “servizio religioso”, ma si riunisce per adorare e ringraziare Colui che l’ha salvata dal peccato con forza, a prezzo della propria vita, rispondendo alla richiesta di perdono e liberazione di ogni singolo membro che la compone. Chiediamo insieme al Signore di rinnovare costantemente il nostro entusiasmo spirituale.

Patrick Galasso